ITALIAN JOURNAL OF HEALTH EDUCATION, SPORT AND INCLUSIVE DIDACTICS

The Italian Journal of Health Education, Sports and Inclusive Didactics gives the opportunity to create a space for sharing by placing the topic of health education at the center of scientific research. Through the study of Educational Neuroscience and new technologies, it aims to deepen the centrality of movement and corporeity in education, with particular attention to special pedagogy.

The European policy model developed by WHO urges all governments to take concrete actions, in all sectors, at all levels and in every country, involving stakeholders, so that all citizens can benefit from a better quality of life. Therefore, it is intended to promote a new lifestyle of regular movement and equal rights to sports practice in order to promote the extension of the average age of the individual.

Scientific research on Educational Neuroscience applied to these areas, both nationally and internationally, is flourishing, cross-cutting and of a good level, and in this perspective it can contribute to the push that the WHO wants to give to the educational conception of movement.

In this context, it becomes essential to take into account the influence and impact of new technologies and how they can be pervasive and fruitful in a multidisciplinary and interdisciplinary perspective that, taking into account their risks and potential, can generate a more complete and effective research work.

AIMS AND SCOPES

The journal is aimed at researchers, educators, trainers and teachers; it publishes original empirical research papers, case studies and experiences, critical and systematic studies, adapted translations and brief reports on recent developments in these sectors.

The goal is to spread scientific and methodological culture, to encourage debate and stimulate new research.

EDITOR IN CHIEF Francesco Peluso Cassese  (Pegaso University - Italy)
CO-EDITOR Domenico Tafuri  (University of Naples “Parthenope” - Italy)

SCIENTIFIC EDITORIAL BOARD

Beatrice Aurelia Abalasei (Alexandra Ioan Cuza University - Romania), Paola Aiello (University of Salerno – Italy), Maurizio Alì (University of Antilles – FR), Antonio Ascione (University of Bari “Aldo Moro” - Italy), Antonio Borgogni (University of Bergamo – Italy), Mark Breslin (University of Glasgow- UK), Javier Brazo-Sayavera (University of the Republic of Uruguay), Patrizia Belfiore (University of Naples “Parthenope” - Italy), Nadia Carlomagno (University Suor Orsola Benincasa Naples Italy), Onofrio Antonio Catalano (University of Harvard-USA), Andrea Ceciliani (Alma Mater Studiorum University of Bologna - Italy), Dario Colella (University of Salento - Italy), Antonia Cunti (University of Naples “Parthenope” - Italy), Paola Damiani (University of Modena Reggio Emilia - Italy), Henriette Danes (University of Eotvos - Hungary), Delio De Martino (Foggia University - Italy) Davide Di Palma (Vanvitelli University - Italy), Alfredo Pio Di Tore (Cassino University - Italy), Stefano Di Tore (Salerno University), Monica Dragoicea (University Politehnica of Bucharest- Romania), Ario Federici (University of Urbino “Carlo Bo” - Italy), Francesco Fischetti (University of Bari “Aldo Moro” - Italy), Michela Galdieri (University of Salerno – Italy), Catia Giaconi (University of Macerata – Italy) Giancarlo Gola ( Supsi - Switzerland), Filippo Gomez Paloma (University of Macerata - Italy), Emilia Florina Grosu (Bolyai University - Romania), Luca Impara (Unicusano University - Italy), Luna Lembo (Niccolò Cusano University - Italy), Pierpaolo Limone (Pegaso University  - Italy), Anna Maria Mariani (University of Macerata - Italy; Niccolò Cusano University - Italy), Bela Molnar (University of Eotvos - Hungary), Stefania Morsanuto (Pegaso University - Italy), Madonna Giuseppe (University of Naples “Parthenope” - Italy) Agnes Nemeth-Toth (University of Budapest - Hungary), Goran Oreb (University of Zagreb - Croatia), Elvira Padua (San Raffaele Rome University - Italy), Valentina Perciavalle (University of Catania - Italy), Luigi Piceci (Unicusano University - Italy), Eliisa Pitkasalo (University of Tampere - Finland), Alessandra Priore (University of Reggio Calabria - Italy), Gaetano Raiola (Pegaso University), Pier Cesare Rivoltella (Cattolica University – Milan – Italy), Gabriella Rodolico (University of Glasgow UK), Maurizio Sibilio (University of Salerno - Italy), Antonio Donato Sciacovelli (University of Turku - Finland), Domenico Tafuri (University of Naples “Parthenope” - Italy), Michele Domenico Todino (University of Salerno – Italy), Mirela Vasilescu (University of Craiova - Romania).

MANAGING EDITOR Stefania Morsanuto  (Pegaso University - Italy)

EDITORIAL STAFF

Luna Lembo,  Niccolò Cusano University, Rome, Italy
Anna Maria Mariani, Pegaso University – RENLab, Italy
Stefania Morsanuto, Pegaso University– RENLab, Italy
Francesco Tafuri, Niccolò Cusano University, Rome, Italy
Elisabetta Tombolini, Niccolò Cusano University, Rome, Italy


ISSN: 2532-3296 

Quarterly Journal

EXPECTED RELEASE DATA PERIOD

  1. - First quarter FROM JANUARY 1st TO MARCH 31st
  2. - Second quarter FROM APRIL 1st TO JUNE 30th
  3. - Third quarter FROM JULY 1st TO SEPTEMBER 30th
  4. - Fourth quarter FROM OCTOBER 1st TO DECEMBER 31st

A Level Journal  SSD 11/D1 11/D2- National Agency for Evalutation of Universities and Research Institutes

   

DOI® number           

Each paper published in Italian Journal of Health Education, sports and inclusive didactics is assigned a DOI® number. The DOI of this journal is //doi.org/10.32043/gsd

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PUBBLICAZIONE 4/2025

 

Pedagogia medica e saperi della cura:  per una formazione universitaria che mette al centro la persona

a cura di Elsa M. Bruni e Domenico Tafuri

Negli ultimi anni la formazione universitaria in area medico sanitaria è attraversata da un profondo ripensamento. Non basta più garantire un sapere tecnico-scientifico di eccellenza: occorre integrare tale dimensione con saperi pedagogici che rendano possibile una formazione autenticamente centrata sulla persona, sulla qualità della cura e sul benessere globale.
La Pedagogia medica si configura oggi come ambito di ricerca e di prassi imprescindibile per sviluppare nuove prospettive educative capaci di coniugare competenza clinica e attenzione alle dimensioni relazionali, etiche, comunicative ed esistenziali del prendersi cura (Zannini, 2002). La sua presenza nei percorsi universitari non va intesa come elemento accessorio, ma come fondamento per la costruzione di una professionalità medico-sanitaria integrale.
Fin dagli anni Novanta, con i contributi pionieristici di Bertolini (1994), la riflessione pedagogica in medicina ha sollecitato una ridefinizione del rapporto tra sapere tecnico e sapere umano. Parallelamente, a livello internazionale, Engel (1977) ha posto le basi del biopsychosocial model, successivamente ripreso e approfondito da Borrell-Carrió, Suchman e Epstein (2004), che
propone un superamento del paradigma esclusivamente biomedico in favore di un approccio più integrale alla persona. In questa prospettiva, le competenze cliniche non possono essere disgiunte da quelle comunicative, relazionali ed empatiche (Decety & Jackson, 2004), né dal riconoscimento della dimensione narrativa ed esistenziale della malattia (Charon, 2008).
L’Educazione alla cura non si esaurisce dunque nella trasmissione di conoscenze cliniche, ma implica un processo di formazione, di crescita personale e professionale che richiede
competenze di ascolto, comunicazione e gestione relazionale. In questa prospettiva, si rivela essenziale il contributo delle medical humanities, che - come sottolinea Zannini (2002) -
restituiscono alla pratica medica la sua dimensione etica e umanistica. La medicina narrativa, sviluppata da Charon (2008), rappresenta un esempio paradigmatico: riconoscere e onorare le storie di malattia significa riconoscere l’identità unica di ogni paziente e contribuire a una cura più personalizzata ed efficace. Anche la parola, intesa come strumento terapeutico, diviene parte integrante del processo di cura (Castiglioni, 2019), mentre la competenza diagnostica pedagogica
(Bobbo, 2020) si configura come essenziale per comprendere la complessità dell’esperienza di
malattia.
La riflessione pedagogica contemporanea offre categorie importanti per rileggere la formazione sanitaria. Cambi (2000; 2010) ha mostrato come la cura, anche nella sua declinazione
educativa, debba essere considerata processo formativo fondamentale per la costruzione di identità personali e professionali. Analogamente, Mortari (2002; 2015) e Bruni (2015a; 2015b; 2024) hanno evidenziato la necessità di restituire centralità alla pratica dell’aver cura e a una filosofia della cura capace di orientare l’agire educativo e sanitario. Si tratta di prospettive che richiamano i professionisti della salute non solo alla competenza tecnica, ma anche alla responsabilità etica, alla riflessività e alla consapevolezza del proprio ruolo (Schön, 1983; Bruni, 2021).

La Pedagogia medica chiama in causa anche una ridefinizione dei curricoli universitari.
Non è sufficiente introdurre insegnamenti isolati di pedagogia o psicologia: occorre una loro
integrazione trasversale con i saperi clinici e specialistici, così che la formazione si sviluppi in una prospettiva realmente interdisciplinare. Frenk (2010) ha sottolineato l’urgenza di una
trasformazione globale della formazione sanitaria, capace di rafforzare i sistemi di salute attraverso professionisti più preparati sul piano tecnico ma anche più sensibili alla complessità umana della cura.
Da questo punto di vista, l’acquisizione di competenze comunicative assume un rilievo particolare (Garista & Strohmenger, 2007). I contributi di Kurtz, Silverman e Draper (2016) e di Rider e Keefer (2006) hanno mostrato come l’insegnamento delle abilità comunicative costituisca
un pilastro nella formazione del medico. Tali competenze, inoltre, possono essere rafforzate da metodologie didattiche innovative come la simulazione in alta fedeltà (Issenberg et al., 2005), che consente agli studenti di sperimentare situazioni complesse in contesti protetti, sviluppando riflessività, autoconsapevolezza e capacità relazionali.
Le recenti evoluzioni della formazione post-laurea vanno nella stessa direzione. Ten Cate e Scheele (2007) hanno proposto il modello della competency-based education, che integra teoria e pratica, mentre van der Vleuten (2015) ha avanzato proposte per una valutazione programmatica più formativa e meno meramente certificativa, capace di accompagnare i processi di apprendimento lungo tutto l’arco professionale.
In questo orizzonte, anche le politiche sanitarie più recenti - come i Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale nel Sistema Sanitario Nazionale (2022) - indicano la necessità di una formazione che non sia soltanto tecnica, ma che prepari a prendersi cura delle persone nei contesti concreti di vita, valorizzando prossimità, continuità e personalizzazione. Le pratiche educative e narrative, radicate nell’istinto umano del narrare (Gottschall, 2014), possono rappresentare un ponte decisivo tra sapere medico e vissuto personale, tra competenza clinica e biografia individuale.
Alla luce di tali riflessioni, la rivista invita a contribuire al dibattito con saggi teorici, ricerche empiriche, esperienze didattiche e pratiche formative che esplorino il ruolo dei saperi pedagogici e delle medical humanities nella formazione universitaria in area medico-sanitaria.
Indicazioni sulle prospettive e i criteri metodologici attesi
Per orientare al meglio i contributi, si richiede agli autori di esplicitare chiaramente l’angolo prospettico del lavoro, specificando se l’approccio adottato sia di natura epistemologica, metodologica, empirica o integrata. Tale precisazione consentirà di rendere più trasparente e coerente l’impianto complessivo della call e di favorire un confronto scientifico mirato. Oltre ai

contributi teorici, saranno accolti con particolare interesse studi di carattere empirico, ricerche sul
campo e analisi di casi concreti capaci di documentare l’efficacia di pratiche formative e interventi
educativi in contesti sanitari reali. L’obiettivo è quello di creare un equilibrio tra riflessione teorica e
applicazioni pratiche, stimolando la produzione di evidenze utili e trasferibili.
Per i contributi di ricerca, è altresì richiesta una sintetica ma rigorosa descrizione dei criteri
metodologici adottati, comprendente l’indicazione degli approcci qualitativi, quantitativi o misti
impiegati, degli strumenti di raccolta dati, delle tecniche di analisi e delle procedure di validazione
utilizzate (triangolazione, attendibilità, trasferibilità). L’esplicitazione di tali aspetti consentirà di
rafforzare il rigore scientifico e la comparabilità dei contributi ricevuti, contribuendo alla solidità
complessiva del numero monografico.
In particolare, saranno accolti contributi che affrontino i seguenti temi:

La Pedagogia medica come fondamento della formazione del medico e dei professionisti sanitari;

Il ruolo della Medicina narrativa e delle pratiche di ascolto e di parola nella relazione di
cura;

L’integrazione degli insegnamenti pedagogici e psicologici nei percorsi universitari medico-sanitari; 

Esperienze innovative di didattica, simulazione e tutoraggio che promuovano la centralità della persona;

Prospettive educative per una medicina della prossimità, della responsabilità e della dignità umana;

Modelli e pratiche valutative orientate allo sviluppo di competenze integrate.

La sfida odierna è quella di una formazione che, senza rinunciare al rigore tecnico-scientifico, sappia al contempo restituire piena centralità alla persona, nella sua complessità e unicità. Una formazione che riconosca la cura come relazione, responsabilità e atto profondamente umano, capace di rigenerare la medicina come scienza e come pratica educativa.

Date chiave
• Entro il 10 ottobre 2025 – Invio dell’Articolo
• Entro il 10 novembre 2025 – Comunicazione dell’esito della double blind peer review
• Entro il 30 dicembre 2025 – Pubblicazione degli articoli

Gli articoli completi dovranno essere caricati, previa registrazione/login, sulla piattaforma della
rivista: https://ojs.gsdjournal.it.

Gli articoli dovranno essere redatti in lingua inglese, conformarsi rigorosamente al TEMPLATE UFFICIALE allegato alla mail. Il mancato rispetto delle linee guida di formattazione potrebbe
comportare l’esclusione dal processo di revisione.

 
Posted: 2025-09-02 More...
 

CONTACTS

 
For any need relating to the uploading of articles, please write to managing@gsdjournal.it  
Posted: 2024-07-24
 
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